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Reti “fantasma” sul Lago di Garda: una minaccia crescente per la navigazione e l’ecosistema

Le insidiose reti abbandonate rappresentano un serio pericolo per sommozzatori e specie acquatiche.

Sul Lago di Garda, la problematica delle reti “fantasma” – così denominate per la loro invisibilità superficiale – continua a essere un tema di crescente preoccupazione. Recentemente, una di queste reti è stata identificata dalla Guardia Costiera vicino a Gardone Riviera, annunciando un’imminente operazione di rimozione. Queste reti, spesso opera di pescatori di frodo, minacciano non solo la fauna del lago, ma anche la sicurezza di chi pratica immersioni.

La posizione della rete, trovata a circa 30 metri dalla costa e a una profondità di 20 metri, rappresenta un serio pericolo per le attività subacquee. La Guardia Costiera ha emesso un avviso urgente ai bagnanti e ai sommozzatori per massimizzare la cautela nell’area specificata.

Queste reti, abbandonate e dimenticate, diventano trappole mortali per i pesci e possono spostarsi nei fondali o vicino alla costa durante le tempeste. La mancanza di visibilità sotto l’acqua, specialmente quando questa non è limpida, aumenta il rischio di incidenti per i sub, che possono incappare nelle reti senza preavviso.

Per contrastare questo fenomeno dannoso, il progetto europeo “Life-Carpione” ha incluso la rimozione di tali reti come parte delle sue iniziative per proteggere l’habitat naturale. Questo progetto non solo mira a rimuovere le reti, ma anche a ripristinare le aree di frega per il Carpione, una specie ittica locale, mediante il posizionamento di uova embrionate sui fondali del lago.

Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda, ha sottolineato l’importanza di intensificare gli sforzi per recuperare e proteggere l’ecosistema lacustre, affrontando il fenomeno del bracconaggio che supera i limiti consentiti di pesca. Inoltre, gli attivisti locali di Benaco Guardians hanno evidenziato come queste reti, realizzate in materiali non biodegradabili come plastica e nylon, rappresentino una grave minaccia per l’ecosistema e, di conseguenza, anche per la salute umana.

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