Valcamonica, inseguimento di 10 chilometri: trentenne ubriaco denunciato

Guida pericolosa tra Berzo Inferiore e Malegno, sperona la pattuglia e tenta la fuga: fermato dalla Polizia Provinciale di Brescia

Un inseguimento ad alta velocità, lungo oltre dieci chilometri, ha scosso nelle ultime ore le strade della Valcamonica, dove un trentenne alla guida in stato di ebbrezza è stato fermato e denunciato dalla Polizia Provinciale di Brescia. L’episodio si è verificato durante un controllo stradale nella zona, condotto dal Nucleo Polizia Stradale, impegnato in un’attività di pattugliamento tra i comuni camuni.

Tutto ha avuto inizio nel territorio di Berzo Inferiore, dove una pattuglia ha notato un veicolo muoversi con fare sospetto. Gli agenti hanno quindi deciso di procedere con un controllo, intimando l’alt al conducente. Ma l’uomo, invece di fermarsi, ha accelerato dando il via a una fuga pericolosa e ad alta velocità, attraversando i centri abitati di Cividate Camuno e Malegno.

Durante la corsa, il trentenne ha eseguito manovre estremamente rischiose, sfrecciando in prossimità di scuole, negozi e zone trafficate, mettendo in serio pericolo automobilisti e pedoni. A un certo punto, ha simulato l’intenzione di fermarsi, ma poco dopo ha tentato di speronare il veicolo della pattuglia, in un gesto che avrebbe potuto causare un grave incidente. Solo l’abilità dell’agente alla guida ha evitato l’impatto.

Il tentativo di fuga è proseguito per altri sei chilometri, finché l’auto è stata definitivamente bloccata dagli agenti. Una volta identificato, il conducente – già noto alle forze dell’ordine – è stato sottoposto all’alcol test, risultando positivo. Nei suoi confronti è scattata una denuncia all’Autorità Giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di alterazione alcolica.

Il pronto intervento della Polizia Provinciale ha evitato conseguenze potenzialmente drammatiche, in un episodio che evidenzia l’importanza dei controlli preventivi su strade e centri urbani, soprattutto in contesti ad alta frequentazione.

Il trentenne, oltre a dover affrontare le conseguenze legali del suo gesto, rischia ora la sospensione o revoca della patente e ulteriori sanzioni penali e amministrative, in attesa dell’evoluzione dell’indagine.

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