Il Consiglio regionale della Lombardia ha recentemente ratificato una legge rivoluzionaria che riconosce e promuove l’ortoterapia, un tipo di terapia complementare che integra la cura tradizionale con attività di giardinaggio, destinata a scuole, ospedali e altre istituzioni pubbliche. Questo provvedimento, approvato all’unanimità il 16 aprile 2024, modifica la legge precedente, estendendo la possibilità di creare orti riabilitativo-terapeutici nei terreni degli enti pubblici e delle strutture socioassistenziali.

L’ortoterapia non è solo un’attività di passatempo, ma una vera e propria pratica riabilitativa che coinvolge i pazienti in attività di orticoltura sotto la guida di terapisti formati. Questo tipo di terapia mira a ottenere benefici sia fisici che psicologici, aiutando i pazienti a recuperare e mantenere il benessere generale. Con l’approvazione di questa legge, la Lombardia si pone all’avanguardia nella cura e nel supporto delle persone appartenenti a categorie considerate fragili, come i giovani Hikikomori che evitano il contatto con il mondo esterno.

Per supportare questa iniziativa, la dotazione finanziaria è stata notevolmente aumentata, passando da 150.000 a 400.000 euro, a conferma dell’impegno della Regione nel sostegno di questo progetto. Questo incremento di fondi evidenzia la volontà di fornire risorse adeguate per la realizzazione e il mantenimento degli orti terapeutici.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, ha sottolineato l’importanza del dialogo con il Terzo settore per la comprensione e il supporto delle necessità delle persone fragili. D’altro canto, la consigliera del Partito Democratico, Roberta Vallacchi, ha espresso soddisfazione per l’integrazione degli orti didattici con quelli riabilitativi e terapeutici, pur sottolineando la necessità di un continuo impegno finanziario per garantire l’efficacia delle leggi.

Con l’introduzione degli orti riabilitativo-terapeutici, la Lombardia si impegna a offrire nuove opportunità di recupero e benessere alle persone in condizioni di fragilità, rafforzando la comunità e promuovendo un approccio al benessere che è insieme innovativo e rispettoso delle tradizioni terapeutiche non convenzionali.